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Comunità energetiche: gli impianti ammessi, gli incentivi e i requisiti

Comunità energetiche, gli incentivi e i requisiti

In questi giorni, il ministro dell’Ambiente della Sicurezza energetica ha notificato il decreto che permetterà alle comunità energetiche di diffondersi sempre di più. Il ministro Fratin ha infatti spiegato che tramite questo provvedimento si potrà raggiungere un’obiettivo auspicabile.

Si pensa che presto saranno operative 15.000 comunità energetiche, che offriranno energie dall’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Una domanda però richiede una risposta. Molti si chiedono come si potrà accedere agli incentivi e gli aiuti previsti.

Cosa prevede questo decreto?

Si parla di due misure adottabili distinte fra di loro. La prima un intervento che ha l’obiettivo di consentire a coloro che si assoceranno alle comunità energetiche a premi legati alla produzione di energia e tariffe diversificate in base alle varie fasce di potenza erogata.

La seconda invece prevederà un investimento pari a 2 miliardi e 200 milioni a fondo perduto che coprirà fino al 40% dei costi che si dovrebbero sostenere per la realizzazione di un nuovo impianto o per il potenziamento di uno già esistente.

Chi potrà beneficiare di questi incentivi?

Solo impianti con una potenza nominale massima non superiore a 1 megawatt, consentiranno di accedere agli incentivi previsti. Le imprese invece che sono in difficoltà non potranno accedere ai fondi. La Commissione Europea ha chiaramente indicato a chi si farà riferimento.

Tutte quelle aziende che senza aiuti da parte dello Stato cesserebbero di esistere non potranno accedere agli incentivi. Questo vuol dire che solo imprese in salute economica potranno affacciarsi a questa grande opportunità.

A cosa corrispondono questi incentivi?

Potranno accedere alle tariffe soggette all’incentivo solo chi rientrerà in un arco temporale di 20 anni a partire dalla di entrata nella comunità. Inoltre, questi benefici si riverseranno solo sezione dell’impianto sul quale è stato fatto un intervento di potenziamento.

Gli incentivi prevederanno tre fasce distinte. La prima fascia per impianti con una potenza fino ad un massimo di 600 kW. In questa fascia si potrà accedere ad una tariffa con un fisso di 60 euro per megawattora ed una parte variabile per un tetto limite di 100 euro per MWh.

La seconda fascia per impianti con una potenza compresa fra 200-600 kW. In questo caso il fisso sarà di 70 euro ed un premio che non potrà superare i 110 euro per MW.

L’ultima fascia invece prevede tutti gli impianti inferiori ai 200 kW ed avrà un fisso di 80 euro ed un premio con un limite ai 120 euro per MW.

Dove si presenta domanda ed entro quando?

La domanda per poter ottenere questi incentivi dovrà essere presentata entro 90 giorni successivi alla data relativa all’entrata in esercizio degli impianti attraverso il sito del Gse (Gestore dei Servizi Energetici). Il sito è accessibile all’indirizzo www.gse.it.

Occorrerà presentare anche un pò di documentazione prevista, cosi che si possano effettuare tutte le verifiche del caso. Dopo 30 giorni massimo, dopo la presentazione, si sarà l’esito della domanda stessa.

Molto interessante è che il Gse potrà produrre comunque una verifica preliminare consultabile in qualsiasi momento ma che non costituisce una condizione necessaria per essere poi successivamente autorizzati a ricevere gli incentivi.

Chi accederà ai fondi del Pnrr per le comunità energetiche?

Tutte le comunità energetiche rinnovabili situate in comuni italiani con meno di 5mila abitanti potranno accedere ai fondi del Pnrr. Tutti gli impianti in essere dovranno essere entrati in esercizio da almeno 18 mesi dalla data nella quale è stata presentata la richiesta di fondi.

Non si dovrà sforare però, la data del 30 giugno 2026. La domanda si potrà presentare solamente attraverso il sito del Gse e non in altro modo. La data di apertura dello sportello online per l’invio delle domande è fissata al 31 marzo 2025 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Come il Gse erogherà il contributo?

Il contributo verrà erogato dal Gse in maniera suddivisa, tramite quote. La prima quota pari al 30% dei lavori, il saldo del 10% del contributo totale ma solo quando sarà attestato che i progetti sono conclusi e si è raggiunto l’obiettivo per la propria parte di competenza.

Tutte le spese ammesse e come sono finanziabili

Ecco un elenco di tutte le spese che sono ammesse da questo decreto:

  • realizzazione di impianti a fonti rinnovabili
  • sistemi di accumulo (fornitura e posa in opera)
  • acquisto e installazione di macchinari, impianti, attrezzature
  • opere edili relative all’intervento
  • connessione alla rete elettrica
  • prefattibilità e attività preliminari (studi e verifiche)
  • progettazioni, indagini geologiche e geotecniche
  • direzione ai lavori
  • gestione sicurezza
  • collaudi (tecnici, amministrativi)

Questo è il modo in cui verranno finanziate le spese:

  • non si potrà superare il 10% dell’importo finanziabile
  • 1500 euro per kW (fino a 20kW)
  • 1200 euro per kW (fino a 200kW)
  • 1100 euro per kW (fino a 600kW)
  • 1050 euro per kW (fino a 1000kW)

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